Abbadia Lariana

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Abbadia Lariana
comune
Abbadia Lariana – Stemma
Abbadia Lariana – Bandiera
Abbadia Lariana – Veduta
Abbadia Lariana – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoRoberto Sergio Azzoni (lista civica Progetto Abbadia) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°54′N 9°20′E / 45.9°N 9.333333°E45.9; 9.333333 (Abbadia Lariana)
Altitudine204 m s.l.m.
Superficie16,67 km²
Abitanti3 194[2] (31-10-2023)
Densità191,6 ab./km²
FrazioniBorbino, Crebbio, Linzanico, Novegolo[1]
Comuni confinantiBallabio, Lecco, Mandello del Lario, Oliveto Lario, Valbrona (CO)
Altre informazioni
Cod. postale23821
Prefisso0341
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097001
Cod. catastaleA005
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 359 GG[4]
Nome abitantiabbadiensi
PatronoSanta Apollonia
Giorno festivo9 Febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Abbadia Lariana
Abbadia Lariana
Abbadia Lariana – Mappa
Abbadia Lariana – Mappa
Posizione del comune di Abbadia Lariana nella provincia di Lecco
Sito istituzionale
Porto visto da via Lungolago

Abbadia Lariana (Badia o La Badia in, dialetto lecchese[5], pronuncia fonetica IPA: /(la) baˈdia/, e semplicemente Abbadia fino al 1863, e poi Abbadia sopra Adda fino al 1928[era un comune diverso? .]) è un comune italiano di 3 194 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, affacciato sul Ramo di Lecco del Lago di Como. È il terzo comune italiano in ordine alfabetico, preceduto da Abano Terme e Abbadia Cerreto.

Geografia fisica[edit | edit source]

Il comune si estende dalle pendici meridionali delle Orobie fino alle sponde orientali del Ramo di Lecco, passando attraverso la pianura alluvionale creata dal torrente Zerbo (che nel territorio di Abbadia forma anche una cascata di circa 50 metri[6][7]) e dal torrente Valmaior.[8]

Del territorio comunale fanno parte anche i Piani dei Resinelli.[8]

Origini del nome[edit | edit source]

Probabilmente di origine romane, Abbadia deve il suo nome alla presenza di un'abbazia[8] fondata nel VIII secolo, restaurata nel 1272 dai Servi di Maria e successivamente soppressa, della quale oggi rimangono tracce nella parrocchiale di San Lorenzo e in un'abitazione ad essa attigua.[8]

Storia[edit | edit source]

Le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all'età del ferro, e non mancano reperti di insediamenti che appartengono anche all'epoca gallica e romana: due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole.

In epoca longobarda, negli anni 770-772 venne fondato il Monastero di San Pietro di Mandello[9] da parte del re longobardo Desiderio, sorto su una preesistente cella del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro. Nell'833 il vescovo Leone si accordò con l'arcivescovo di Milano Angilberto II per la concessione al monastero di San Vincenzo in Prato di Milano del Monastero di San Pietro, oggi chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Abbadia.

Nel Medioevo il territorio era salvaguardato con torri di guardia a Crebbio, a Maggiana, a Rongio; con castelli ad Abbadia e a Lierna e cinto da un vallo comunicante a lago, Mandello era un paese fortificato. Una di queste torri, la cosiddetta Torraccia (XII secolo), è ancora oggi visibile poco prima di entrare ad Abbadia, giungendo da Lecco.[8]

Nel 1117, per la nomina del vescovo di Como e per il controllo del contado di Lecco, inizia la guerra dei dieci anni fra Como e Milano. La pieve di Mandello, che si era schierata con Como e l'imperatore e col Vescovo e il Papa legittimo, fu teatro di cruenti battaglie navali. Divenne protettorato di Como poi (1196), in seguito a nuove discordie venne ceduto a Milano. Nel 1336 il territorio passa sotto il dominio visconteo e nel 1398, con il duca Gian Galeazzo Visconti, ottiene la promulgazione della raccolta di leggi locali in statuti.

Nel 1480 il Contado della Riviera con Abbadia Lariana assieme a Mandello del Lario, Bellano e Varenna, a cui l'anno successivo si aggiunsero Dervio, Corenno e Monte Introzzo[10], viene dato in feudo a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che morì avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo assieme agli altri della Riviera viene assegnato, con qualche contrasto da parte dei cittadini interessati a Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme. Nonostante le frequenti espropriazioni la Sforza seppe mantenere il controllo della situazione fino alla morte (1530), mentre i suoi eredi Fregoso preferirono cedere Mandello e gli altri feudi agli Sfondrati nel 1533, che fino al 1788 saranno una dominio importante di questa famiglia.

Nel 1495 Abbadia ottiene il conferimento di sede parrocchiale, con dedica a San Lorenzo[11].

Nel 1629 Abbadia viene saccheggiata dai Lanzichenecchi diretti dalla Valtellina all'assedio di Mantova,[8] sotto la guida di Ranbaldo di Collalto.

Nel XVIII secolo, gli avvenimenti livellano il predominio civile di Mandello, che nel 1760 si smembra in più comuni, i quali solo più tardi (1928) si riuniranno di nuovo sotto il nome originario di Mandello, ad esclusione di Abbadia sopra Adda e Linzanico, rimasti definitivamente comune a sé stante con l'unico nome di Abbadia Lariana. In questo contesto, Abbadia andò a formare un unico comune col piccolo villaggio di Borbino, per un totale di 440 abitanti.

La rivoluzione francese con le sue truppe e col nuovo sistema amministrativo dei dipartimenti (1796), porterà l'abolizione di privilegi e prerogative feudali. Seguiranno in questo scorcio di storia due grandi battaglie tra francesi e austro-russi; dopo di esse, il periodo napoleonico finisce sostituito dal predominio dell'Impero austro-ungarico.

Fra il 1817 e il 1832 gli austriaci aprono la grande strada militare dello Stelvio e dello Spluga lungo il tratto a lago (attuale S.P. 72). Nel 1830 fu autorizzata l'elezione del primo Consiglio comunale.

Al 1928 risale l'ingrandimento del territorio comunale nei confini attuali, dopo l'annessione del soppresso municipio di Linzanico. Al 1995 si iscrive invece l'effettivo passaggio del comune nella nuova Provincia di Lecco.

Simboli[edit | edit source]

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 giugno 1980.[12]

«D'azzurro, ad un monte all'italiana di tre cime d'argento, accostato ai lati da due stelle dello stesso e in capo da due maglietti d'oro, posti in croce di Sant'Andrea; sulla punta un mare ondato d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Le due stelle simboleggiamo le comunità di Abbadia Sopr'Adda e Linzanico ora riunite nell'attuale Comune; i magli indicano la tradizione manifatturiera del territorio, dedita in particolare alla produzione e lavorazione della seta; il monte ricorda sia lo stemma dell'Ordine di San Benedetto che fondò l'abbazia (un monte all'italiana di tre cime, cimato da una croce con la scritta PAX), sia le tre principali vette del gruppo delle Grigne: la Grigna, la Grignetta e il Coltiglione; il mare d'azzurro ondoso d'argento allude al lago di Como.

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[edit | edit source]

Architetture religiose[edit | edit source]

Architetture civili e/o militari[edit | edit source]

  • Torraccia,[8] edificata con funzioni di presidio e, all'occorrenza, di blocco del passaggio.[14]
  • Zucco della Rocca, dove si trovano i resti di una fortificazione e di una cisterna non posteriori all'epoca medievale.[15]

Cascata Cenghen[edit | edit source]

Cascata Cenghen in Val Monastero.

La Cascata Cenghen (o Cascata di Val Monastero) si trova nel territorio di Abbadia Lariana, ad un'altitudine di circa 600 metri sul livello del mare. Questa cascata è attraversata dalle acque del torrente Zerbo e, con un salto di circa 50 metri[6][7], è l'unica di un certo rilievo in tutto il gruppo delle Grigne. La cascata è facilmente raggiungibile con una breve passeggiata lungo la Val Monastero.

Civico museo Setificio Monti[edit | edit source]

Tra il 1817 e il 1819 Pietro Monti edificò il primo nucleo del filatoio, inglobando un più vecchio edificio quattrocentesco, ampliato nel 1600, che ospitava prima un mulino di grano e poi una folla di pannilana. Nel corso dei secoli la scelta del luogo fu sempre determinata dalla presenza della roggia dei Mulini, indispensabile per fornire energia alla fabbrica. L'opificio fu terminato completamente nel 1830. Nel 1903, la filanda viene abbandonata, e nell'edificio della filanda subentrò una tessitura: il filatoio fu dato in concessione nel 1923 all'ultimo conduttore, Giovanni Cattaneo, setaiolo di Castelli Calepio, che torceva seta per conto terzi utilizzando le macchine e le strutture sino all'esaurimento della loro efficienza produttiva, avvenuta nel 1934. Nel 1960 la famiglia Cima vendette le parti superstiti del torcitoio circolare del 1818 alla famiglia Abegg, nonché fondatori del Museo della Setta a Garlate. Il Museo di Abbadia Lariana fu inaugurato il 10 maggio del 1998 su tre piani nell'edificio del torcitoio.

Società[edit | edit source]

Evoluzione demografica[edit | edit source]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[edit | edit source]

Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti nel comune di Abbadia Lariana in totale sono 159,[17] pari al 4,97% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono:

Pos. Cittadinanza Popolazione
1 Romania 26
2 Marocco 23
3 Egitto 14
4 Ucraina 11
5 Perù 10

Infrastrutture e trasporti[edit | edit source]

Ferrovie[edit | edit source]

Il comune è servito da una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Tirano-Lecco. La stazione è servita dai treni regionali in servizio sulla tratta da Sondrio a Lecco, e dai RegioExpress in servizio sulla tratta da Tirano a Milano.

Geografia antropica[edit | edit source]

Frazioni[edit | edit source]

[1]

  • Borbino: conta case, tra cui quelle signorili delle famiglie Bugatti e Pensa[8], e cascine.
  • Linzanico: conta case, cascine e B&B.
  • Novegolo: conta abitazioni e locali di ristorazione.
  • Crebbio: probabilmente la più grande e ospita diversi locali, abitazioni e luoghi di ristorazione.

Località[edit | edit source]

  • Piani Resinelli: posta anche nei comuni di Ballabio e Mandello del Lario, è importante per gli impianti sciistici. Ospita solo 30 abitanti.
  • Piani Resinelli Primo: piccolissima località, posta anche nei comuni di Ballabio e Mandello del Lario, ospita solo 2 abitanti.
  • Piani Resinelli Secondo: piccolissima località posta anche nei comuni di Mandello del Lario e Ballabio, come Piani Resinelli e Piani Resinelli Primo. Vi risiedono soltanto 4 abitanti.

Amministrazione[edit | edit source]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Antonio Locatelli coalizione di liste civiche di centro-sinistra Sindaco
13 giugno 1999 7 giugno 2009 Rocco Cardamone lista civica Sindaco
7 giugno 2009 27 maggio 2019 Cristina Bartesaghi lista civica Abbadia insieme Sindaco
27 maggio 2019 in carica Roberto Sergio Azzoni lista civica Progetto Abbadia Sindaco

Gemellaggi[edit | edit source]

Altre informazioni amministrative[edit | edit source]

Fa parte della Comunità Montana "Lario Orientale - Valle San Martino".

Note[edit | edit source]

  1. ^ a b Comune di Abbadia Lariana - Statuto (PDF)..
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 3, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ a b Pagina sulla montagna del sito del comune di Abbadia Lariana. URL consultato il 24 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
  7. ^ a b Pagina sui luoghi di Abbadia Lariana. URL consultato l'8 aprile 2014.
  8. ^ a b c d e f g h i j Borghese, pp. 62-63.
  9. ^ Monastero di San Pietro di Mandello sec. VIII - 833 - Lombardia Beni Culturali.
  10. ^ Adami, p. 67.
  11. ^ Orari Messe S.Lorenzo, Abbadia Lariana, su orarimesse.net.
  12. ^ Abbadia Lariana, decreto 1980-06-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico - Fascicoli comunali. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  13. ^ Abbadia Lariana, su araldicacivica.it. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  14. ^ Belloni et al., p. 23.
  15. ^ ABBADIA LARIANA (LC). UN POZZO-CISTERNA ‘ALLA VENEZIANA’ SULLO ZUCCO DELLA ROCCA (PDF).
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Dati demografici ISTAT..
  18. ^ (CS) Statutární město Brno Městská část Brno Bosonohy, Partnerská obec Abbadia Lariana - Brno-Bosonohy, su www.bosonohy.cz. URL consultato il 20 febbraio 2023.

Bibliografia[edit | edit source]

  • Annalisa Borghese, Abbadia Lariana, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 62-63.
  • Angelo Borghi, Il lago di Lecco e le valli, Lecco, Cattaneo Paolo Grafiche, 1999, pp. 185-196, ISBN 8886509375.
  • Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna. Saggio di storia comunale, Milano, 1927.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 23.
  • Enrico Casanova, Dizionario feudale delle provincie componenti l'antico stato di Milano all'epoca della cessazione del sistema feudale, Firenze, 1904, pp. 79-80.

Voci correlate[edit | edit source]

Altri progetti[edit | edit source]

Collegamenti esterni[edit | edit source]

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